La cessione del credito, disciplinata dagli artt. 1260 e ss. del codice civile, permette di trasferire il diritto a riscuotere un credito a un altro soggetto.
Chi Sono i soggetti coinvolti nella cessione del credito?
Nell’operazione di cessione del credito intervengono principalmente tre figure:
- Il Cedente: È il creditore originario (spesso aziende, professionisti o istituzioni finanziarie) che decide di cedere il proprio credito. La motivazione principale è solitamente la necessità di ottenere liquidità immediata, ridurre i costi di recupero e minimizzare il rischio di insolvenza del debitore.
- Il Cessionario: È il soggetto che acquista il credito (può trattarsi di una banca, fondi specializzati nell’acquisto di crediti deteriorati – NPL, società o privati), assumendo il diritto di riscuoterlo.
- Il Debitore Ceduto: È il soggetto tenuto al pagamento del debito. La sua posizione non cambia: rimane obbligato a pagare, ma a un nuovo creditore.
Come avviene la cessione?
- Consenso del Debitore: Generalmente, per cedere un credito non è necessario il consenso del debitore. Tuttavia, clausole contrattuali specifiche potrebbero limitare o vietare la cessione senza la sua approvazione.
- Notifica al Debitore: È fondamentale che il debitore venga formalmente informato dell’avvenuta cessione, come previsto dall’art. 1264 c.c. Questa notifica garantisce che i pagamenti futuri siano indirizzati correttamente al nuovo titolare del credito.
Documenti Necessari per formalizzare la cessione.
Per procedere con una cessione del credito valida ed efficace, è cruciale raccogliere e predisporre una documentazione completa e accurata:
- Contratto di cessione: Definisce termini, condizioni e, aspetto fondamentale, le responsabilità in caso di insolvenza del debitore.
- Documentazione attestante il credito: Fatture, ordini di acquisto, contratti di fornitura o servizi, bilanci condominiali, ecc.
- Eventuali garanzie: Fideiussioni o titoli di credito associati al credito.
- Notifica formale al debitore: Deve contenere i dettagli della cessione e le nuove modalità di pagamento.
La predisposizione di una documentazione chiara e completa è essenziale per garantire la validità dell’operazione, prevenire contestazioni e ritardi. Per tale attività, l’assistenza di professionisti del settore è consigliabile.
Pro Soluto o Pro Solvendo?
Esistono due principali tipologie di cessione del credito, che si distinguono per il livello di rischio trasferito dal cedente al cessionario:
- Cessione Pro Soluto: In questa modalità, il cedente trasferisce il credito senza mantenere alcuna responsabilità in caso di insolvenza del debitore. Il cedente deve garantire unicamente l’esistenza del credito al momento della cessione (il cosiddetto nomen verum), ma non la solvibilità del debitore. Questo significa che, una volta ceduto il credito, il rischio di mancato pagamento passa interamente al cessionario. Il creditore può trasferire il credito (a titolo oneroso o gratuito) anche senza il consenso del debitore, il quale non può opporsi.
- Cessione Pro Solvendo: Al contrario, nella cessione pro solvendo, il cedente garantisce non solo l’esistenza del credito, ma anche la solvibilità del debitore (il bonum nomen). Se il debitore non paga, il cedente rimane responsabile e dovrà rimborsare il cessionario. Ai sensi dell’art. 1267 c.c., il cedente che garantisce la solvenza del debitore risponde nei limiti di quanto ha ricevuto; deve inoltre corrispondere gli interessi, rimborsare le spese della cessione e quelle che il cessionario abbia sopportato per escutere il debitore ceduto, ed infine risarcire l’eventuale danno. Il cessionario, in questo caso, avrà diritto a recuperare soltanto il corrispettivo pagato per la cessione, non l’intero importo del credito acquistato.
I vantaggi esclusivi della Cessione Pro Soluto: Perché Conviene?
La cessione del credito pro soluto offre molteplici e significativi vantaggi per il creditore cedente:
- Liquidità Immediata Senza Rischi: Si ottiene l’incasso in un’unica soluzione, monetizzando il credito.
- Eliminazione del Rischio di Insolvenza: Il rischio di inadempimento o di irrecuperabilità del credito viene trasferito integralmente al cessionario, senza alcun rischio di rivalsa futura.
- Riduzione dei Costi: Si eliminano i costi interni di gestione e riscossione del credito.
- Accelerazione della Riscossione: Non si devono attendere i tempi, spesso lunghi e incerti, del recupero crediti.
Cessione Pro Soluto e Fisco: Un ulteriore beneficio
Un importante vantaggio fiscale della cessione del credito pro soluto è previsto dall’art. 101, comma 5, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Questa norma consente al contribuente di beneficiare della deducibilità delle perdite su crediti divenuti inesigibili. Se si dimostra l’infruttuosità dell’attività di recupero, la cessione pro soluto permette di “defiscalizzare” gli importi non recuperabili, detraendo la perdita dall’imponibile e, di conseguenza, pagando meno tasse.
Aspetti Fiscali Generali della Cessione del Credito
Dal punto di vista fiscale, è importante notare che:
- Le cessioni di denaro o di crediti in denaro, in linea generale, non sono considerate cessioni di beni ai fini IVA (art. 2, comma 3, lett. a, DPR n. 633/1972).
- Tuttavia, le operazioni finanziarie, come le cessioni di crediti pro soluto, se effettuate a fronte di un corrispettivo, sono considerate prestazioni di servizi rilevanti ai fini IVA (art. 3, comma 2, n. 3, DPR n. 633/1972).
- Nonostante la rilevanza ai fini IVA, se la cessione del credito ha natura finanziaria (cioè serve a procurare liquidità al cedente), essa beneficia dell’esenzione IVA. In tal caso, si applica l’imposta di registro in misura fissa (ai sensi dell’art. 40 DPR 131/1986 e art. 6 della Tariffa allegata).
In sintesi, la cessione del credito, specialmente nella forma pro soluto, rappresenta uno strumento efficace per le imprese e i professionisti che desiderano ottimizzare la gestione della propria liquidità, ridurre i rischi e semplificare l’amministrazione dei crediti.
Articolo scritto da Avv. Francesca Pelli